IN PRINCIPIO ERA LA PSICHE

IN PRINCIPIO ERA LA PSICHE

Un viaggio esplorativo tra scienza, filosofia, psicologia e spiritualità.

© Paola Speziale e Mauro Ferri

Edizione al momento fuori commercio per valutazione editoriale.

Questo lavoro, realizzato in collaborazione con lo scrittore Mauro Ferri, è frutto di lunghe riflessioni e approfondimenti maturati intorno alla visione olistica, o panteistica, della natura di un Universo infinito, atemporale, quantizzato e, soprattutto, consapevole.

Indagando sui temi della consapevolezza si è venuta formando la traccia di un lavoro basato sui nessi, riscontrati o solo finora ipotizzati, tra la scienza, in particolare la fisica quantistica, e la natura della mente consapevole, esplorando le dinamiche della vita nell’Universo e arrivando a ipotizzare la natura (e lo scopo) di ciascun essere umano: cioè quello di essere un “Quanto di Consapevolezza universale”, o, se vogliamo, un mattone strutturale della mente di Dio.

Ne consegue un diverso approccio, rispetto alle nostre abitudini di pensiero, circa il nostro ruolo e le nostre responsabilità, oltre alle modalità di contatto e di dialogo tra i due livelli di consapevolezza, quello umano e quello universale.

Abbiamo trovato numerosi e autorevoli riscontri alla linea di pensiero che esponiamo nel nostro lavoro, in gran parte citati nel testo: dall’inconscio collettivo di Jung, al tema delle sincronicità, alla filosofia mistica di guarigione hawaiana dell’Ho’ Oponopono, alla filosofia esistenziale basata sulla “gentilezza”, ai messaggi impliciti celati nei testi sacri, in particolare Bibbia, Vangeli e Baghavad Gita, alle profondità di pensiero di personalità come Gandhi, il Dalai Lama, Bede Griffiths, Fritjof Capra, Daniel Lumera, Bruce Lipton, Igor Sibaldi e altri.

Con questo lavoro proviamo a proporre ai lettori un insieme di stimoli e spunti di riflessione che possano essere d’aiuto a chi cerca una risposta alla domanda: c’è qualcuno che sa per quale motivo noi viviamo?

Esiste una stretta interconnessione tra noi e l’ambiente che ci circonda, che coinvolge le nostre scelte, di qualsiasi genere, alimentari, ecologiche, sociali, e il loro potere d’impatto, che non è piccolo, sul nostro pianeta e sul suo futuro.
Tutto ciò ha dato un significato diverso alla domanda che io, ma forse tutti si pongono: qual è il mio ruolo nell’universo? Qual è il senso della mia esistenza? Ricordo di aver letto un pensiero del Mahatma Gandhi che riassume con efficacia i diversi concetti del tema della mia/nostra responsabilità, che affronterò a più riprese nel testo: egli disse: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

Terminata la stesura del breve saggio L’Essere nel 2018, sono iniziate lunghe riflessioni e confronti sui principali temi, a cominciare dall’evoluzione vista in chiave biocosmologica, la nostra natura di esseri dotati di consapevolezza e il perché del tutto … forse un po’ per caso, o forse no, … ho scoperto che alcuni passaggi della Bibbia e dei Vangeli sembrano spiegare con sorprendente chiarezza certi concetti di fondo della teoria … con sorprendente tempismo sincronico … abbiamo “incontrato” alcuni autori che parlavano in modo chiaro, convincente e coerente con le idee che stavamo sviluppando. … Ne è derivata una linea di pensiero stimolante … Questo è un saggio che rimane laico … non è confessionale, non è nemmeno ateo, né agnostico.
Semplicemente, non è classificabile in base a quei parametri. Va solo letto e, se avrà stimolato qualche riflessione e voglia di continuare a cercare, avrà raggiunto il suo scopo.

STRUTTURA DEL LIBRO:

Verbum caro factum est
Il prologo del Vangelo di Giovanni (“In principio era il Verbo”) è lo spunto per introdurre il concetto dell’equivalenza Energia-Massa-Psiche.

1 – Il legame tra psiche e fisica
Dall’inconscio collettivo di Jung, a nuovi approcci nell’intepretazione di alcuni passi della Bibbia (“Io sono Colui che è”), ai concetti di responsabilità e purificazione dell’Ho ’Oponopono.

2 – Vita e consapevolezza
I temi della biocosmologia alla radice del perché della vita e della consapevolezza, individuale e universale.

3 – Il nostro ruolo
Cosa vuol dire essere “Quanti di Consapevolezza Universale”.

4 – Responsabilità e colpa (e perdono)
Il vero significato di sentirsi responsabili e il tema della colpa (o dei sensi di colpa), per arrivare alla forza liberatrice del perdono.

5 – Il qui e ora atemporale
Lo sforzo per sintonizzarsi con una mente consapevole di dimensioni eterne e infinite e la via per riuscirci: la meditazione.

6 – Il senso dell’Essere
“Mai vi fu un tempo in cui io non fossi, o tu, o questi altri prìncipi; e mai vi sarà un tempo in cui alcuno di noi non sia” (Bhagavad Gita). “Aspettiamo nuovi cieli e una nuova terra” (San Pietro). Il sogno di partecipare alla vita eterna.

Conclusione
Il punto della situazione in un colloquio tra gli autori e la visione onirica di un immaginario stato meditativo, con le illustrazioni di Italo Campagnoli (qui di seguito, due particolari).

ESTRATTI DAL CAPITOLO 1 – IL LEGAME TRA PSICHE E FISICA

Lo psicologo svizzero Karl Gustav Jung prese le distanze da Freud sul tema dell’inconscio. Se il padre della psicoanalisi è noto soprattutto per aver capito e dato valore alle dinamiche non consce della nostra mente, Jung approfondisce l’argomento e, nei suoi studi, oltre che nell’applicazione delle sue tecniche terapeutiche, capisce che non esistono solo dinamiche inconsce individuali, ma ce ne sono altre di carattere collettivo.

… fatti apparentemente casuali ed eventi fortuiti possono non essere frutto del caso, ma conseguenze di un sistema interconnesso di dimensioni universali, dove secondo Jung c’è la radice vera della spiritualità, quelle matrici originarie di conoscenza che egli chiama archetipi, un’interazione tra mente e materia che definisce realtà psicofisica.

Quando si verifica un fenomeno sincronico accade che nella nostra coscienza appare un’immagine incoscia sotto forma di simbolo, che può essere un sogno, un’intuizione, una premonizione. Poi ecco che qualcosa di esterno, una situazione oggettiva, trova pieno riscontro con quell’immagine simbolica: una coincidenza. Che però non è fortuita, o almeno non sempre. Quelle forme e quei simboli di valore universale – che sono già dentro di noi – veicolano istantaneamente l’informazione, attivando il ricordo di quello che siamo in realtà, esseri viventi che partecipano a un più ampio disegno di matrice spirituale.

Jung, nell’indagare questi fenomeni, ha cercato l’ambito scientifico che potesse spiegarli e le leggi che li governano, in altre parole ha ricercato una contestualizzazione scientifica della realtà psico-fisica. E ha trovato in un suo paziente, il fisico Wolfgang Pauli, il partner giusto per le sue ricerche. La nuova fisica, la meccanica quantistica, poteva essere quell’ambito scientifico che cercava.

Secondo Jung alla base di tutto c’è un meccanismo oggettivo che scaturisce quando una persona inconsciamente va a pescare negli archetipi; questi si trovano al confine tra mente e materia, nell’inconscio collettivo, e se la morsa del pensiero razionale si allenta, la sfera della coscienza può entrare in contatto con quelle immagini archetipiche e cogliere le sincronicità. E a questo proprosito viene citato il caso dei gemelli omozigoti tra i quali non è rara la capacità di sentirsi tra di loro anche a forte distanza e senza che ci sia un veicolo, un mezzo, che trasmetta l’informazione. Questo perché sono persone legate da sensibilità emotive molto strette.

Jung aveva capito che non era possibile separare materia e spirito come se fossero due realtà differenti …

ciascuno di noi non solo può ricevere messaggi dall’inconscio collettivo (che sia in grado di saperli cogliere e leggere correttamente è altra cosa), ma può anche trasmettere, utilizzando lo stesso mezzo. Questo perché “l’Universo è un tutto indivisibile e dinamico”, come sostiene Bruce Lipton e, parlando di epigenetica, e in particolare di epigenetica comportamentale, afferma che la missione della scienza è quella di “cercare di capire come la cultura plasmi la natura.

Immersi come siamo in un universo atemporale che vive il suo eterno presente in perenne interconnessione globale di tutte le sue parti, se riusciamo a integrare dentro di noi questi tre volti, siamo in grado di avvicinarci a Dio e attuare così una “forma diversa di sapienza spirituale”.

SCHEDA TECNICA
Questo libro viene presentato alla valutazione editoriale su file PDF
derivato dall’originale word così impostato:

  • 118 pagine formato A5, inclusa la copertina*;
  • 20.309 parole per 85.851 caratteri, font Bookman Old Style, corpo 12;
  • 190 note a piè di pagina, font Bookman Old Style, corpo 10;
  • 12 illustrazioni b/n nelle Conclusioni, una per pagina.

* la proposta di copertina, ovviamente, non è vincolante per l’Editore.

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